Con l’uscita di 𝘊𝘢𝘶𝘨𝘩𝘵 𝘜𝘱 𝘪𝘯 𝘛𝘩𝘪𝘴 𝘐𝘭𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯, Juicy J dimostra di avere una creatività e visione davvero soprendenti. Il progetto è, confessa l’autore, un “album strumentale con me che canto e rappo in un paio di brani, la mia vera arte e le mie emozioni”. Vero, perché si tratta di un vero album jazz nel quale sonorità vellutate di sax, piano, chitarra e altri fanno dimenticare per il tempo del loro ascolto la realtà circostante. Su tutti, lo strumento protagonista è il contrabbasso di Endea Owens, la giovane promessa del jazz tra i cui mentori annovera nomi come Ron Carter e Marcus Belgrave, oltre ad aver collaborato con Wynton Marsalis, Diana Ross, Jon Batiste e Dee Dee Bridgewater. "Creo molti brani consapevoli”, dice J, “come pure durante i miei primi giorni coi Three 6 Mafia, rappavo su temi consapevoli. In questo album mi sento a mio agio, ascolto il jazz quasi quotidianamente, per tutta la giornata". Tra i pezzi in cui il rap si prende la scena, a tal proposito, vi è 𝘗𝘭𝘦𝘢𝘴𝘦, 𝘚𝘵𝘰𝘱 𝘵𝘩𝘦 𝘝𝘪𝘰𝘭𝘦𝘯𝘤𝘦 𝘪𝘯 𝘏𝘪𝘱-𝘏𝘰𝘱 con Black Thought e Cory Henry, dove viene messo in luce il circolo vizioso che la violenza porta nelle vite e nei quartieri: “𝘠𝘰𝘶 𝘴𝘱𝘦𝘯𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘸𝘩𝘰𝘭𝘦 𝘭𝘪𝘧𝘦 𝘭𝘰𝘰𝘬𝘪𝘯' 𝘰𝘷𝘦𝘳 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘴𝘩𝘰𝘶𝘭𝘥𝘦𝘳 / 𝘠𝘰𝘶 𝘬𝘪𝘭𝘭𝘦𝘥 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘰𝘱𝘱, 𝘣𝘶𝘵 𝘵𝘩𝘦 𝘣𝘦𝘦𝘧 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘭 𝘢𝘪𝘯'𝘵 𝘰𝘷𝘦𝘳 / 𝘛𝘩𝘪𝘴 𝘫𝘶𝘴𝘵 𝘢 𝘤𝘺𝘤𝘭𝘦 𝘵𝘩𝘢𝘵'𝘴 𝘨𝘰𝘪𝘯' 𝘰𝘷𝘦𝘳 𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘷𝘦𝘳 [...] 𝘠𝘰𝘶 𝘴𝘩𝘰𝘵 𝘩𝘪𝘴 𝘯𝘦𝘱𝘩𝘦𝘸, 𝘵𝘩𝘢𝘵'𝘴 𝘴𝘰𝘮𝘦𝘵𝘩𝘪𝘯' 𝘺𝘰𝘶 𝘤𝘢𝘯'𝘵 𝘵𝘢𝘬𝘦 𝘣𝘢𝘤𝘬 / 𝘈𝘯𝘥 𝘵𝘰𝘥𝘢𝘺 𝘪𝘴 𝘵𝘩𝘦 𝘥𝘢𝘺 𝘵𝘩𝘢𝘵 𝘩𝘦 𝘱𝘭𝘢𝘯 𝘵𝘰 𝘨𝘦𝘵 𝘩𝘪𝘴 𝘱𝘢𝘺𝘣𝘢𝘤𝘬”. Nella 𝘵𝘪𝘵𝘭𝘦-𝘵𝘳𝘢𝘤𝘬, l’MC ritiene che progetti come questo possano contribuire a sanare questa deriva: “𝘐 𝘤𝘢𝘯’𝘵 𝘭𝘦𝘢𝘷𝘦 𝘵𝘩𝘪𝘴 𝘳𝘢𝘱 𝘨𝘢𝘮𝘦 𝘢𝘭𝘰𝘯𝘦, 𝘪𝘵 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘭 𝘯𝘦𝘦𝘥𝘴 𝘮𝘦 / 𝘔𝘺 𝘴𝘰𝘯𝘨𝘴 𝘩𝘦𝘢𝘭 𝘵𝘩𝘦 𝘩𝘰𝘰𝘥, 𝘮𝘢𝘬𝘦 𝘮𝘦 𝘧𝘦𝘦𝘭 𝘭𝘪𝘬𝘦 𝘋𝘳. 𝘚𝘦𝘣𝘪 / 𝘛𝘩𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘦𝘦𝘵𝘴 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘭 𝘨𝘰𝘵 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘧𝘰𝘳 𝘮𝘦, 𝘵𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘴𝘵𝘳𝘺 𝘵𝘩𝘦𝘺 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘺 𝘮𝘦 / 𝘎𝘰𝘵 𝘪𝘵 𝘰𝘶𝘵 𝘵𝘩𝘦 𝘮𝘶𝘥 𝘵𝘳𝘺𝘪𝘯𝘨 𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘬𝘦 𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭 𝘮𝘺 𝘣𝘳𝘰𝘵𝘩𝘦𝘳𝘴 𝘦𝘢𝘵𝘴”.

Mattia

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