Sono passati ben 25 anni dalla pubblicazione di 𝘚𝘶𝘱𝘳𝘦𝘮𝘦 𝘊𝘭𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦𝘭𝘦, ma questo secondo atto sembra aver ripreso da dove tutto ha avuto inizio. Ghostface Killah, infatti, sembra voler riattualizzare e valorizzare i canoni del passato e riconfigurali in un’opera coerente. A sottolineare questa intenzione di fondo, da un lato ci sono ospitate di personaggi come Raekwon, Method Man, GZA, M.O.P. e Nas, dall’altro di 𝘴𝘢𝘮𝘱𝘭𝘦 di un certo rilievo culturale, su tutti quello di 𝘔𝘺 𝘔𝘦𝘭𝘰𝘥𝘺 di Eric B. & Rakim in 𝘙𝘢𝘱 𝘒𝘪𝘯𝘨𝘱𝘪𝘯. L’𝘪𝘯𝘵𝘳𝘰 del brano è affidata a Redman, che elenca gli album di Ghost fino ad arrivare a 𝘚𝘶𝘱𝘳𝘦𝘮𝘦 𝘊𝘭𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦𝘭𝘦 2, che poi parte subito con 𝘐𝘳𝘰𝘯 𝘔𝘢𝘯. La traccia porta nel titolo un secondo alter-ego dell’MC, ovvero Tony Stark, oltre al riferimento al primissimo album da solista del 1996. Le intenzioni sono fin da subito chiare, con l’attitudine decisa in pieno stile Wu. Un pezzo che spicca per coralità e sceneggiatura è 𝘛𝘩𝘦 𝘛𝘳𝘪𝘢𝘭, dove le leggende Ghost, Rae, Meth e GZA intrecciano le loro barre con con voci provenienti dalla nuova generazione dell'hip-hop. Il contesto è, appunto, quello di un processo nel quale accusa e difesa si affrontano a colpi di prove, tracce audio e di DNA, per poi virare coralmente al riconoscimento di un nemico comune: l’ufficiale che ha sequestrato la droga è lo stesso che ha profilato razzialmente, molestato e ammazzato un bambino nero e che, probabilmente, verrà scagionato: “𝘈𝘯 𝘢𝘳𝘳𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘨 𝘰𝘧𝘧𝘪𝘤𝘦𝘳 𝘪𝘴 𝘣𝘦𝘪𝘯𝘨 𝘵𝘳𝘪𝘦𝘥 𝘪𝘯 𝘩𝘪𝘴 𝘰𝘸𝘯 𝘵𝘳𝘪𝘢𝘭 / 𝘍𝘰𝘳 𝘮𝘶𝘳𝘥𝘦𝘳𝘪𝘯𝘨 𝘢 𝘵𝘦𝘦𝘯 𝘵𝘩𝘢𝘵 𝘩𝘦 𝘳𝘢𝘤𝘪𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘪𝘭𝘦𝘥”. A metà album troviamo in sequenza 𝘉𝘳𝘦𝘢𝘬 𝘉𝘦𝘢𝘵𝘴 e 𝘉𝘦𝘢𝘵 𝘉𝘰𝘹, due omaggi, di nome e di fatto, alla storia del genere: parlando del primo, le percussioni sono le sole protagoniste e valorizzano ancor di più le “sacre scritture” di Ghost: “𝘚𝘤𝘳𝘰𝘭𝘭𝘴, 𝘤𝘢𝘭𝘭𝘪𝘨𝘳𝘢𝘱𝘩𝘺, 𝘴𝘤𝘳𝘪𝘱𝘵𝘶𝘳𝘦𝘴 𝘸𝘳𝘪𝘵𝘵𝘦𝘯 𝘪𝘯 𝘨𝘰𝘭𝘥 / 𝘉𝘪𝘵𝘪𝘯' 𝘪𝘴 𝘧𝘰𝘳𝘣𝘪𝘥𝘥𝘦𝘯, 𝘩𝘪𝘵𝘵𝘪𝘯', 𝘴𝘪𝘵𝘵𝘪𝘯' 𝘪𝘯 𝘨𝘭𝘢𝘴𝘴 𝘣𝘰𝘸𝘭𝘴”. Una menzione d’onore, infine, a 𝘓𝘰𝘷𝘦 𝘔𝘦 𝘈𝘯𝘺𝘮𝘰𝘳𝘦 con Nas.

Mattia

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