Switcheroo
Interruttori in continuo movimento (ecco Switcheroo di Gelli Haha)
Album di debutto per questa artista americana, nome d’arte di Angel Abaya, nata e cresciuta lontano dai riflettori, a Boise (Idaho).
Prima di arrivare alla pubblicazione in solitario, ha suonato in varie band da adolescente e da giovanissima, inoltre ha fatto parte di una compagnia di danza, ed è probabile che proprio in quel periodo abbia sviluppato la passione per il movimento e la dance music.
In seguito, si è trasferita a Los Angeles, attratta dalla vivace scena artistica e dalla possibilità di esplorare generi diversi. Lungo questo percorso ha lavorato come scrittrice freelance, a volte occupandosi di musica. Queste esperienze hanno contribuito a plasmare il suo spirito intraprendente e, gradualmente, a dar vita a Gelli Haha, un progetto musicale collaborativo co-lanciato con il produttore e co-autore Sean Guerin (dei De Lux).
I due hanno deciso di creare qualcosa insieme per la reciproca passione verso il pop eccentrico e l’uso di strumentazione vintage. L’universo sonoro dell’album di debutto comprende, infatti, numerosi strumenti e pedali: un Eventide Harmonizer, uno MXR Pitch Transposer e vari effetti Electrix.
Il titolo dell'album Switcheroo, pubblicato a giugno 2025 per Innovative Leisure, riflette appieno il mood dell’intera raccolta: brani che mutano rapidamente situazioni, ritmi e atmosfere, ma che mantengono un’anima giocosa e infantile e a volte persino inquietante, come solo certi ricordi d’infanzia possono esserlo.
Non a caso il brano di apertura si intitola Funny Music: parte subito con un groove coinvolgente, spensierato e allegro, arricchito da voci di bambini e suoni che richiamano i videogame arcade anni ’80. Anche la copertina è in perfetta sintonia con il contenuto musicale: il volto dell’artista è dipinto con colori primari e intensi, quasi clowneschi, ma con quegli occhi rossi che fanno intuire che non tutto è probabilmente al suo posto.
Uno dei pezzi più interessanti è Spit, una sorta di “American Gioca Jouer”: avanza su synth e beat martellanti, mentre il testo scandisce parole isolate, forse prive di senso, lanciate semplicemente per assecondare il ritmo, che diventa sempre più incalzante e travolgente.
È dunque un ottimo disco di debutto, sicuramente non perfetto – qualche ‘spigolo’ un po’ ruvido c’è – ma che, al termine dell’ascolto, lascia la voglia di scoprire altro e di andare alla prossima traccia.
Tra i momenti più intensi, oltre ai già citati singoli, c’è Gelliverse: un brano ultra‑dance composto da tracce sovrapposte e interconnesse, che descrivono bene questo universo di Gelli – una “Gellisfera” in cui entri principalmente per ballare, dimenticare il mondo per 34 minuti e cercare di tenere i piedi il meno possibile ancorati al suolo.
Buon ascolto.
di Ron Rocket