I Foot si affermano con forza nel panorama stoner rock internazionale con l'uscita del loro quarto album in studio, "The Hammer". Pubblicato da Copper Feast Records, non si tratta solo di un disco, ma di un'opera densa e oscura, modellata dalle avversità e dal desiderio di trasformare il dolore in arte.

Il frontman e mente creativa Paul Holden, insieme al fedele Matthias Dowle, ha affrontato due anni difficili, e l'impatto emotivo di questo periodo si percepisce in ogni nota. Il titolo "The Hammer" non è casuale: simboleggia uno strumento che può sia creare che distruggere. Holden lo maneggia con maestria, costruendo brani che sono vere e proprie fortezze sonore e al contempo abbattendo muri emotivi e psicologici. L'album è stato registrato in una settimana intensa e coesa, con la produzione curata da Holden stesso e Ryan Fallis. Questo approccio ha conferito al disco un sound crudo e viscerale, un'atmosfera vintage che richiama il ritmo incessante di un fabbro alla sua incudine.

L'album è ricco di riferimenti profondi. "Walking Into Walls All Week" è una traccia che Holden ha descritto come un omaggio a "I Soprano", catturando le ansie e i conflitti interiori del protagonista. Un altro momento potente dell'album è "Come And See", ispirato all'omonimo film sovietico del 1985. La pellicola sulla Seconda Guerra Mondiale ha scosso profondamente Holden, e il brano è un tentativo di elaborare l'orrore e la brutalità viste sullo schermo, traducendoli in riff potenti e una melodia struggente.

Ma per noi, il culmine dell'album è rappresentato da "Intensify". Musicalmente, il pezzo si distingue per una progressione ipnotica. Inizia in modo cupo e cadenzato per poi "intensificarsi" in un assalto di chitarre distorte ed un assolo di gran classe. È il cuore pulsante dell'album, un brano che incarna perfettamente il titolo del disco: una potenza che si accumula lentamente e poi si scatena con un impatto devastante, portando l'ascoltatore in un vortice di emozioni. È il culmine sonoro e narrativo, il colpo finale di quel "martello" che definisce l'intera opera.

 

Andrea

Onmusiq